XIII EDIZIONE
Premio per la Cultura Mediterranea
Fondazione Carical
I VINCITORI
SEZIONE SOCIETÀ CIVILE
Il riconoscimento va all’intellettuale di prestigio internazionale distintosi per la propria opera a favore del dialogo fra le diverse espressioni culturali del Mediterraneo.
Pinar Selek
Sociologa, scrittrice, attivista per la difesa dei diritti umani. È conosciuta a livello internazionale per il suo impegno in difesa dei diritti umani, in particolare quelli delle donne e dei bambini soprattutto nel suo paese: la Turchia. La Corte Europea per i Diritti Umani le ha attribuito un ruolo per la difesa dei diritti degli emarginati, oppressi e perseguitati ingiustamente. Oggi vive in Francia e insegna all’Università di Nizza.
SEZIONE SCIENZE DELL’UOMO
Il riconoscimento va allo studioso (italiano o straniero) segnalatosi, nell’ambito delle culture mediterranee, per il valore innovativo del proprio pensiero.
Peter Frankopan
Storico dell’Università di Oxford, dirige l’Oxford Centre for Byzantine Research. Collabora con giornali internazionali, tra cui il “New York Times”, il “Financial Times” e il “Guardian”. I suoi studi si sono concentrati negli ultimi tempi sulla storia del Mediterraneo, Russia, Medio Oriente e sulle relazioni tra Cristianesimo e Islam. È autore di numerose pubblicazioni e saggi, tra le quali Le vie della seta (Mondadori).
SEZIONE NARRATIVA
Il riconoscimento va allo scrittore (italiano o straniero) autore di un’opera fortemente rappresentativa di un contesto mediterraneo.
Sonia Serazzi
Il cielo comincia dal basso Rubbettino
Sonia Serazzi è nata a Napoli nel 1971 e vive in un piccolo paese della Calabria, San Vito sullo Ionio. Ha pubblicato Non c’è niente a Simbari Crichi (2004) e il romanzo breve E le ortiche c’hanno ragione (2006). “Incapsulata in Calabria, la Serazzi avvia una specie di danza narrativa malinconica e crudele, da strega che colleziona le lingue dei santi per farne un florilegio di nacchere e convocare a pranzo i morti. Il cielo comincia dal basso (Rubbettino) è libro di crudele splendore, costruito per aggiunta di lapidarie lamine orfiche, epitaffi al giorno. “(Davide Brullo – Linkiesta.it)
NARRATIVA GIOVANI
Il riconoscimento va allo scrittore italiano autore di “opera prima”, individuato da una Giuria Scolastica composta da studenti di scuole medie superiori calabresi e lucane.
Emanuela Canepa
L’animale femmina Einaudi
Emanuela Canepa vive a Padova, dove lavora come bibliotecaria. L’animale femmina è il suo primo romanzo, con il quale ha vinto il Premio Calvino 2017. Nel romanzo l’Autrice mette a nudo non solo le contraddizioni delle donne, ma anche la fragilità degli uomini. E scrive un’educazione sentimentale in cui le dinamiche di potere si ribaltano, rivelando quanto siamo inermi, tutti, di fronte a chi amiamo.
CULTURA DELL’INFORMAZIONE
Il riconoscimento va ad un esponente del mondo dell’informazione dell’area mediterranea distintosi nella sua attività professionale per la valorizzazione della cultura dell’informazione.
Lucia Goracci
Giornalista e documentarista Rai, inizia la sua attività di giornalista in Rai agli inizi degli anni Novanta, inviata in Medio Oriente per il Tg2 fino all’assunzione al Tg3. Reporter impegnata, si è anche distinta come documentarista, realizzando Le bambine non vanno a scuola, per il quale ha vinto il Premio Penna Rossa. Per il lavoro svolto ha ricevuto diversi riconoscimenti.
PREMIO SPECIALE
Il riconoscimento va alla personalità calabrese o lucana distintasi in uno dei settori di attività istituzionale della Fondazione.
Francesca Algieri
Ricercatrice di Immunologia delle mucose e Microbiologia dell’Humanitas di Milano. Nata a Corigliano Calabro, nella provincia cosentina, si laurea in Biotecnologie Farmaceutiche all’Università di Perugia, conseguendo poi un Dottorato nella stessa disciplina all’Università di Granada. Grazie alla specializzazione acquisita entra a far parte del gruppo di Immunologia delle Mucose e Microbiotica del prestigioso Centro di Ricerca Humanitas di Milano, un team di esperti che attualmente ha anche allo studio un vaccino per la cura del melanoma e del sarcoma.
TRADUZIONE
Il riconoscimento va all’autore di una o più traduzioni (in lingua italiana di un’opera dell’area mediterranea o, viceversa, dall’italiano in una delle lingue di tale area) pubblicate negli ultimi 3-4 anni, tali da favorire la conoscenza e l’apprezzamento della produzione letteraria mediterranea.
Juan José María Micó
Poeta, filologo, traduttore italiano/spagnolo, Ordinario di Letteratura all’Università “Pompeu Fabra” a Barcellona, è uno specialista dei classici del Rinascimento italiano. É autore di numerose pubblicazioni, saggi e traduzioni. Ha conseguito nel 2006 il Premio Nazionale per la migliore traduzione dell’Orlando Furioso di Ariosto, che gli è valso numerosi riconoscimenti anche in Italia. Nel 2018 ha pubblicato una nuova traduzione della Divina Commedia di Dante Alighieri, molto apprezzata non solo dagli addetti ai lavori.