Cattedrale di Tropea

 

«…il volto della Madonna non ricalca il tipo delle convenzionali Odegitrie bizantine orientali, ma ha accenni veritieri che mettono in evidenza i dettagli anatomici forti e rudi, il naso aquilino, gli occhi grandiosi con le pupille volte all’osservatore dolcemente…» (Alfonso Frangipane)

 

La Cattedrale di Tropea, di fondazione normanna, subì notevoli aggiunte ed ampliamenti nel periodo svevo e in quello angioino, perdendo la sua fisionomia originaria. 

Fu eretta nel 1163 circa sull’area di un ex cimitero bizantino. La facciata, su cui si apre l’ingresso principale, ha un portale ogivale ad archeggio sopraelevato, in pietra tufacea; sulla sinistra vi è un ingresso di proporzioni minori. In alto al portale maggiore si trova un rosone lobato. Il lato destro della facciata è caratterizzato da un porticato seicentesco, che collega il Duomo al palazzo vescovile, e dove trovano posto diverse statue marmoree del secolo XVI provenienti dalla soppressa chiesa di Santa Chiara. 

La parte più rappresentativa della cattedrale è il complesso absidale con archeggi decorativi, con motivi a due colori, risultanti dalla pietra tufacea gialla e dalla pietra di lava o pomice bruna. L’interno è di tipo basilicale, a tre navate absidate, divise da pilastri ottagonali in pietra, rifatti sugli antichi pilastri ritrovati, sormontati da arcate ogivali. In alto rispetto all’altare maggiore, è collocata la Madonna di Romania, tavola bizantineggiante con fondo dorato, databile al 1330 circa. Al dipinto, patrona di Tropea, sono legate diverse leggende popolari che raccontano come l’icona sia venuta dall’oriente bizantino, probabilmente dalla Romania, nel secolo VIII. Alla Madonna di Romania sono pure collegati molti miracoli, tra cui quello che racconta come, nel 1638, apparendo in sogno al vescovo per avvisarlo di un terremoto che avrebbe colpito la città, la popolazione riuscì a mettersi in salvo. 

La cattedrale è stata più volte rimaneggiata in seguito ai danni procurati dai diversi sismi. Particolarmente devastante fu quello del 1783. In seguito a quest’ultimo, nel 1785, Mons. Vincenzo Monforte riconsacra la cattedrale dopo averla restaurata. 

L’edificio venne restituito al suo aspetto originario, di costruzione normanna, a seguito dei restauri effettuati negli anni 1926-1929, provocando la perdita del repertorio barocco.